Le PWA (Progressive Web App) son state lanciate per la prima volta da Google e sono sempre più diffuse. Questa applicazioni sono molto simili a quelle native, ovvero le app studiate appositamente per il sistema operativo in uso nel telefono, ma con la differenza principale che possono essere lanciate direttamente dal browser senza passare attraverso gli store come si fa solitamente con le app classiche.
Essendo state create da google trovano pieno supporto in particolar modo sui telefoni Android, infatti in questi sistemi è possibile “installare” le app raggiungendo un indirizzo web, quindi aprendo una normale pagina web ed accettando l’invito di aggiungere l’applicazione sulla schermata del nostro telefono. Anche sui sistemi iOS di Apple si può ottenere il medesimo risultato seppur con una procedura un po’ diversa ma comunque molto semplice. Stiamo parlando di un sistema in continua evoluzione ed anche Apple sta iniziando a dare maggior supporto a questa tipologia di App che inizialmente non era proprio tra le priorità dell’azienda di Cupertino.
Perchè scegliere una PWA
Come accennato le PWA funzionano via web; in parole povere sono delle pagine web responsive dall’aspetto molto simile alle app e con l’aggiunta di alcuni componenti (service workers e librerie javascript) che gli danno maggior interattività e gli permettono di accedere ai servizi del telefono (gps, gallery, sensori etc) col vantaggio di disinteressarsi del sistema operativo in utilizzo nel telefono. Quando ho accennato ad Apple ho scritto che fino a poco tempo fa c’erano dei limiti importanti rispetto ad Android e questi limiti erano principalmente sui service workers e quindi sulla parte che interagisce con le funzioni del telefono, ma a partire dalla versione 13 di iOS ci sono stati degli sblocchi positivi in tal senso.
È importante specificare la questione “sistema operativo”, perchè quando si sviluppano le app native il fattore principale che ha un certo peso specifico è proprio il doverle costruire per essere compatibili almeno con i due sistemi operativi più diffusi lato mobile: Android e iOS. Ma non solo, ogni sistema operativo ha i propri store e le proprie regole di pubblicazione che richiedono delle procedure particolari e che non sono del tutto immediate, anche quando si vuole pubblicare un semplice aggiornamento alla nostra app.
Le Web App non presentano questi problemi, basti pensare al fatto che tutti i telefoni sono dotati di browser e così come possiamo interagire con un classico sito web possiamo farlo allo stesso modo con le Web App. Per fare un esempio pratico, quando aggiungiamo una news o un contenuto al nostro sito, per i nostri utenti la visualizzazione è immediata e la stessa cosa accade con le web app, tutto viene visualizzato immediatamente e senza che gli utenti debbano aggiornare l’app o lo sviluppatore debba pubblicare l’aggiornamento attraverso gli store. Chiaramente sono dei fattori importanti che semplificano la realizzazione delle app e portano ad un bel risparmio in termini di sviluppo. Per completezza c’è da dire che esistono anche delle app “miste” (Hybrid App) che pur essendo native prelevano i contenuti direttamente dal web e che delle volte sono l’evoluzione delle stesse PWA trasformate in Hybrid App e pubblicate negli store; ma il discorso è lungo ed in questo articolo vorrei concentrarmi esclusivamente sulle PWA.
Un altro vantaggio delle web app è il fatto che funzionano anche offline, una volta fatta l’installazione tutti i contenuti vanno sulla cache del telefono e in assenza di connessione rimangono fruibili.
Tornando all’installazione delle PWA su Android e iOS, come dicevo la procedura è molto semplice; avete notato che certi siti vi aprono una finestra con un invito “Aggiungi alla schermata principale”? In quel caso si tratta sicuramente di una PWA; accettando l’invito avrete “installato” l’app e vi ritroverete l’iconcina di avvio sul vostro telefono. Su iOS questo invito ancora non è stato abilitato, ma si spera che possa essere sbloccato presto, in ogni caso si può ottenere lo stesso risultato toccando il pulsante di condivisione e premendo su “Aggiungi a Home”.
Se proprio non possiamo fare a meno degli store c’è comunque anche la possibilità di pubblicarle: su Google Play troviamo un’area dedicata alla pubblicazione delle PWA e per quanto riguarda Apple, esistono dei metodi di compilazione delle Web App che consentono la pubblicazione su App Store, praticamente trasformandole in quel che ho accennato poco fa, le Hybrid App.
C’è ancora almeno un ultimo vantaggio importante a favore delle PWA che non è di poco conto:
le web app possono essere aggiornate come un normale sito mediante l’utilizzo di un back end e quindi tramite un CMS e senza alcuna conoscenza tecnica. Questo vantaggio tra le altre cose ci consente di mettere in vendita dei prodotti in tutta rapidità e semplicità e di mantenere un catalogo sempre aggiornato.
Quando non scegliere una PWA
Naturalmente ci sono delle situazioni in cui si è obbligati a realizzare un’app nativa, principalmente sono legate alla necessità di sfruttare appieno l’Hardware ed il sistema operativo del telefono.
Principali casi per cui è necessaria un’app nativa:
- dobbiamo interagire con App di terze parti installate sul telefono;
- il modello di business è basato sugli acquisti in App;
- è fondamentale passare attraverso gli store;
- utilizzo importante di funzionalità hardware del dispositivo e/o sistema operativo;
- necessità di notifiche avanzate e altamente personalizzate.
Il futuro delle PWA
Al momento non si può dire che andranno a sostituire completamente le app native, ma negli ultimi anni il balzo è stato importante e tanti marchi prestigiosi stanno utilizzando questa tipologia di app, tra cui: Google Maps, Google Meet, Instagram, Twitter e tanti altri. A mio parere se con le prossime versioni di iOS verranno rimossi gli ultimi blocchi rimasti, la strada sarà decisamente in discesa per questa tipologia di App.
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